La Ferrovia in Italia

Tutto iniziò il 3 ottobre del 1839 quando la Vesuvio, una locomotiva di tipo Patentee quindi una locomotiva a vapore di rodiggio 111 (oOo) costruita in Inghilterra capace di sviluppare una forza pari a 65CV e fino a 60km/h, trasportò l'allora Re Ferdinando II nel primo viaggio inaugurale ferroviario per ben 7,5km da Napoli a Portici. La linea è a doppio binario con uno scartamento di 1 435mm usato ancora oggi. Già nel 1840 furono costruite le Officine di Pietrarsa per la costruzione e manutenzione dei veicoli ferroviari. La seconda linea d'Italia non tardò ad arrivare e sempre nel 1840 arriva nel Nord Italia la Milano-Monza, nel 1842 la Padova-Mestre, nel 1844 la Livorno-Pisa e solo nel 1848 la Torino-Moncalieri, una tratta di 8km. La prima importante linea d'Italia fu però la Torino-Genova inaugurata nel 1853 avente un'importante galleria scavata a 3255 metri sotto il valico dei Giovi. Un anno più avanti venne fondata la Giovanni Ansaldo di Sanpierdarena per volontà di Covour. Sempre grazie allo statista Cavour, va ricordato il traforo del Frèjus lungo ben 12 819 metri, inaugurato il 17 settembre 1871. Alla nascita del Regno d'Italia (1861), nello stato Pontificio risultavano ben 101km di linee ferroviarie, 305km nel Granducato di Toscana e 187km nel Regno delle Due Sicile. La Piacenza-Bologna e la Bologna-Rimini-Ancona (ora facenti parte della linea "Adriatica") furono aperte solo dopo l'ingresso dell'Emilia Romagna e Marche al Regno di Sardegna. Grazie all'unificazione vi furono investimenti di grosso spessore per portare a termine importanti direttrici nazionali come la Roma-Firenze e creare linee che collegassero il nord Italia con il sud Italia come la Tirrenica e la Dorsale. Nacquero anche altre imprese ferroviaria di alto livello ad affiancare la Ansaldo di Genova, la Breda e le Officine Meccaniche (OM) a Milano. Viste le molteplici aziende ferroviarie private, il passaggio all'esercizio di Stato fu deciso nel 1905 dal Parlamento dopo molti contrasti e polemiche. Fu definito "esercizio di Stato con criteri privatistici". Con questa decisione, fu avviata un'attività di potenziamento delle infrastrutture e dei veicoli ferroviari. Questo nuovo assetto delle ferrovie, fu messo a duro gioco nella prima guerra mondiale, ove in circa tre anni, si stima furono trasportate 15 milioni di persone e 20 milioni di tonnellate di merci (anche bellici) con una media che arrivava anche a 270 treni al giorno. Nell'epoca del fascismo, arrivano importanti investimenti per l'ammodernamento di tutta la rete ferroviaria e la costruzione di nuove macchine su rotaia. In questi anni infatti arrivano due importantissime linee dette "direttissime": Roma-Napoli (1927) e Bologna-Firenze (1934), linee ancora oggi usate e di enorme importanza per il collegamento nord-sud del Paese. Con lo sviluppo dell'elettrificazione arrivano i primi treni a nuova concezione ad alta velocità, primo tra questi l'ETR200 ove ETR sta per Elettrotreno Rapido, ossia la distribuzione su quasi ogni carrello del treno la forza dei motori. Da allora vennero costruite importanti macchine che hanno fatto la storia della ferrovia italiana come le Automotrici Leggere elettriche (ALe) 883 ed ALe 840 ed a nafta (Aln) 772. Nei primi anni sessanta, vengono presentate le Automotrici Elettriche rivoluzionarie sia dal punto di vista tecnico di velocità sia per il comfort del viaggiatore, si parla quindi delle ALe601 da cui derivano altre due per il servizio passeggeri regionale ossia le ALe 801 (in uso fino al 2015) ed ALe 803, mentre invece per il traffico nazionale nacquero le E 444 soprannominate ironicamente "Tartaruga" per la loro velocità record che raggiungevano i 200km/h alimentate sia ad 1,5Kv e 3,0Kv CC. Negli anni settanta vedono la luce le E 656 soprannominate "Caimano" usate sia per il trasporto locale che nazionale ed infine le ALe 724, ALe 582 ed ALe 642 destinate esclusivamente al trasporto metropolitano. Nel 1985 Fiat Ferroviaria produce il primo treno al mondo in grado di rivoluzionare il modo di viaggiare ossia il "Pendolino": l'ETR450. Esso è il primo elettrotreno ad assetto variabile attivo ossia che inclina la cassa verso l'interno della curva in modo da compensare l'accelerazione centrifuga (forza che spinge un corpo verso l'esterno di una curva, tanto è più stretta la curva e maggiore è la velocità, tanto maggiore sarà la forza centrifuga che agisce sul corpo) attraverso dei giroscopi che sfruttano il fatto che tutte le ferrovie in Italia siano sopraelevate, calcola l'intensità della curva e della velocità per azionare poi gradualmente nelle curve dei pistoni che inclinano la cassa, passando così all'avvertimento della curva dal 25% rispetto agli altri veicoli al 5%, in modo tale che il passeggero abbia la sensazione di andare dritto, un invenzione che ha veramente cambiato gli standard della ferrovia e la dimostrazione di una forte e viva ingegneristica made in Italy. Nel 1994 si abbandonano le vecchie livree, da ricordare quelle Rosso Fegato e Grigio Ardesia per la nascita della livrea XMPR. Nel 1997 nasce Eurostar Italia, categoria che indicava i servizi di punta delle Ferrovie dello Stato che erano quelli ad Alta Velocità effettuati dagli ETR450, ETR460, ETR 480 ed E414/ETR500. Il 7 giugno del 2000 fu costituita Trenitalia S.p.a. per il trasporto merci e passeggeri ed il 9 aprile 2001 Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. (RFI) per il controllo dell'infrastruttura ferroviaria.


KM di LINEE FERROVIARIE in ESERCIZIO

16 711 km le quali si dividono in linee: fondamentali, complementari e di nodo

Linee Fondamentali: 6 469km

Linee Complementari: 9 360km

Linee di Nodo: 952km

KM di LINEE FERROVIARIE COMPLESSIVE

Linee Convenzionali: 23 035km

Linee AV: 1 467km

IMPIANTI FERROVIARI

Stazioni attive: 2 200 

Scali merci: 194

Impianti di traghettamento: 3

*al 2019 

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